Iniziato il cammino verso Edilizia 4.0

Assimpredil Ance e Confindustria Digitale hanno sancito un accordo finalizzato alla trasformazione digitale delle imprese del settore

Non c’è solo Industria 4.0. Nell’immediato futuro delle imprese si staglia, come sinonimo di cambiamento radicale del modello di filiera, anche Edilizia 4.0. E risale a queste ore l’avvio della prima iniziativa italiana per avviare il settore delle costruzioni verso Edilizia 4.0. Si tratta dell’accordo di collaborazione sancito tra Assimpredil Ance e Confindustria Digitale, finalizzato a costruire un percorso che permetta alle imprese della filiera di recuperare produttività ed efficienza attraverso processi di trasformazione digitale.

Questo accordo, che parte dalla consapevolezza che il modo in cui si progettano, si costruiscono e si gestiscono le strutture edilizie e urbane, non può prescindere dal digitale, dai sensori intelligenti, dall’iperconnessione, dalla stampa 3D, si incentrerà su iniziative di informazione, formazione, aggiornamento e di studi.

Fra queste sono previste la realizzazione di una guida operativa sull’obbligo di cablaggio per i nuovi edifici (un obbligo che peraltro è in vigore dall’1 luglio 2015), che dovranno riportare un’etichetta con su scritto “edificio predisposto alla banda larga”, l’organizzazione di seminari/workshop sull’impatto delle tecnologie digitali, incluso il Bim (Building Information Modelling) nella gestione dell’impresa di costruzione, negli edifici per renderli smart buildings e nella realizzazione delle smart cities e delle smart communities, e ancora il coinvolgimento di esperti di Confindustria Digitale nei percorsi di formazione che Assimpredil Ance, in collaborazione con ESEM, l’Ente Scuola, sta progettando per le imprese a valere sui bandi Fondimpresa.

Un accordo, dunque, che va verso una radicale trasformazione del settore puntando su innovazione delle competenze, qualificazione degli imprenditori e manager, formazione di nuovi profili professionali, per far sì che l’edilizia continui ad essere in Italia uno dei motori dell’occupazione.