“Compliance nell’era del rischio”. Il convegno annuale del World Protection Forum a San Marino

Si è svolto il 17 febbraio a San Marino l’annuale incontro del World Protection Forum, format nato nel 2020 da un’idea dei fondatori di Kelony, prima agenzia al mondo di valutazione del rischio, con lo scopo di fornire a persone, governi e aziende informazioni strategiche e strumenti per la loro protezione e sviluppo. Il tema dell’incontro, che ha coinvolto diversi relatori del mondo istituzionale, aziendale, scientifico e artistico, è stato quello della Compliance analizzata sotto diversi profili, tra i quali l’analisi della conformità a determinate norme, regole e standard applicati anche ai beni culturali, alla formazione e al commercio d’arte.

La Dott.sa Stefania Valtancoli, R&D Manager e University Relations Manager di Beta Formazione, ha affrontato l’importanza oggi della formazione in ambito lavorativo, in particolar modo dell’aggiornamento professionale.

“La società della conoscenza è il nuovo paradigma che ha origine dai cambiamenti sociali, dalla diffusione della tecnologia e che consente l’aumento della comunicazione. La società della conoscenza, per essere inclusiva, deve basarsi innanzitutto sull’inclusione al fine di consentire a tutti gli individui di formarsi per entrare nel mondo del lavoro, poi sull’istruzione, l’innovazione tecnologica e i valori culturali.
Nell’ambito dello sviluppo della persona, è importante la diffusione dei saperi e il tramandarli da una generazione all’altra e dunque, sono altrettanto importanti l’istruzione, l’insegnamento, l’educazione e la formazione.

La formazione, in genere, ha un valore aggiunto rispetto alla mera educazione, possiamo definire la formazione come “l’insieme delle attività in grado di sviluppare le conoscenze e le competenze personali, applicabili nell’ambito lavorativo”.

La formazione del capitale umano, lifelong learning o formazione continua, deriva da una nuova concezione della formazione: è l’ambito in cui gli individui possono continuare ad imparare e a migliorare per tutto l’arco della vita. Fondamentale, dunque, non trascurare l’aggiornamento professionale!

Con la formazione continua, cambia il modo in cui l’individuo viene formato e questo cambiamento porta ad un miglioramento non solo nell’ambito lavorativo, ma nella nostra società…”

CTU (Consulente Tecnico di Ufficio)

CTU – La riforma Cartabia

Con la Riforma Cartabia vengono introdotte alcune importanti novità per i CTU (Consulente Tecnico di Ufficio), tra cui la nascita dell’albo nazionale, la mobilità e l’introduzione delle sezioni specialistiche.
Il D.Lgs, 149-2022 che riguarda la riforma del processo civile è entrato in vigore il 18 ottobre 2022, ma le modifiche in esso contemplate si applicheranno a partire dal 30 giugno 2023.

Vediamo nel dettaglio le principali novità.
Pur restando preferibile che il giudice affidi l’incarico ad un Consulente Tecnico di Ufficio iscritto nell’albo del tribunale di competenza (anche per limitare le spese di procedura), fino a ieri per incaricare un professionista iscritto in un diverso tribunale, o non iscritto in alcun albo, occorreva la previa autorizzazione del presidente del tribunale. Ora, invece, il giudice dovrà solo emettere un provvedimento motivato e comunicarlo al presidente del tribunale.
Questa modifica è molto positiva sia per i CTU che avranno così maggiori occasioni di lavoro, sia per i giudici che potranno attingere a competenze che – specie per i piccoli tribunali – non sempre sono presenti nell’albo.
Coerentemente, viene istituito finalmente l’albo nazionale dei CTU.
I giudici potranno nominare il professionista che meglio risponde alle competenze richieste emettendo un provvedimento motivato e comunicato al Presidente del Tribunale. Tale modifica è positiva sia per i CTU che potranno ottenere più incarichi sia per i giudici per disporre di competenze che a volte, come talvolta nei piccoli tribunali accade, non sono a disposizione.
È stata introdotta la vigilanza sugli incarichi per l’equa distribuzione tra gli iscritti all’albo con la precisazione che nessun CTU può superare il 10% di quelli affidati dallo specifico tribunale. Inoltre, i relativi compensi saranno liberamente consultabili in un apposito registro (in coerenza con l’art. 23 Vigilanza sulla distribuzione degli incarichi- del Disposizioni di attuazione del Cpc). Gli incarichi affidati e i compensi liquidati dal giudice agli iscritti nell’albo sono annotati nei sistemi informatici regolamentati secondo le regole tecniche per l’adozione nel processo civile delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
I CTU potranno ora essere nominati dai giudici delle sezioni specializzate (tribunali delle imprese) facendo riferimento all’intero distretto, intendendosi di fatto ad un’estensione a livello regionale, eccezion fatta per le sezioni più grandi: Roma, Milano e Napoli che hanno competenza intraregionale.
Ancora una volta la riforma non ha considerato la riforma dei compensi ancora fermi al DM del 30 maggio 2002 pubblicato nella G.U. n. 182 del 5/8/2002 con i limiti stabiliti da fissi e tabelle percentuali risalenti agli anni ’80.

Il corso di formazione sulla sicurezza informatica

Corso di formazione sulla sicurezza informatica GARR

Università e navigare sicuri

Il corso di formazione sulla sicurezza informatica di base realizzato dall’Università di Ferrara è ora disponibile gratuitamente grazie alla collaborazione con la rete della ricerca GARR.
Per chiunque utilizzi un dispositivo connesso ad Internet, la sicurezza informatica è un aspetto a cui prestare molta attenzione: sono diversi e sempre nuovi i rischi che si corrono ed è importante conoscerli e saperli contrastare.
Con l’obiettivo di fornire le competenze necessarie a navigare e lavorare online in sicurezza, l’Università di Ferrara ha ideato un corso di sicurezza informatica di base che, dopo il grande successo tra il personale e gli studenti dell’Ateneo, è ora a disposizione di tutti grazie alla pubblicazione sul portale e-learning della rete italiana dell’istruzione e della ricerca GARR.
Navigare sicuri in Internet”, questo il titolo del corso composto da 8 moduli, da 30 minuti l’uno, in cui vengono affrontati altrettanti temi: dai concetti base di sicurezza, al social engineering, a come effettuare copie di backup, alla gestione delle password fino a come utilizzare al meglio le applicazioni in cloud e a garantirsi il diritto alla privacy. Il corso, che colma un vuoto formativo sulla materia, soprattutto in lingua italiana, è pensato per essere fruibile da tutti, anche per chi non possiede elevate competenze digitali. Al termine dei moduli, con il superamento dei test di valutazione è possibile conseguire un attestato.
Il corso “Navigare sicuri in Internet” è disponibile gratuitamente online sul portale di formazione Learning GARR, nella sua versione aggiornata: https://learning.garr.it/course/view.php?id=239

Fonte : www.garr.it

SPEDIZIONE ITALIANA IN ANTARDIDE

SPEDIZIONE ITALIANA IN ANTARDIDE

Nell’ambito della XXXVIII Spedizione Italiana in Antartide del PNRA – Programma Nazionale Ricerca in Antartide, il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali di UniBa, già operativo via satellite, fornirà per la prima volta personale per la realizzazione di DISGELI, un progetto con ricercatori, navi e basi tutti italiani.

Il Professor Giuseppe Mastronuzzi di UniBa, con colleghe e colleghi del CNR ISMAR di Bologna, ENEA- Università di Bologna e Università di Pisa, sarà impegnato in Antartide nei mesi di gennaio e febbraio per effettuare rilievi e carotaggi di fondali e terreno della Baia di Terra Nova.

Di cosa stiamo parlando?

Ogni anno l’Italia organizza una spedizione in Antartide, e www.italiantartide.it è il sito web dedicato alla spedizione in corso.
Qui potrete seguire da vicino gli eventi che caratterizzano la spedizione, soprattutto da un punto di vista logistico, a iniziare dalla partenza degli spedizionieri, per proseguire con la descrizione dei lavori portati avanti sia per manutenere le stazioni e gli impianti, sia per supportare e facilitare lo svolgimento delle attività scientifiche e tecnologiche in programma. Naturalmente una spedizione non si conclude con la chiusura delle stazioni in Antartide, ci sono anche le attività portate avanti in Italia, perché insieme agli spedizionieri rientra anche del materiale da manutenere o da smaltire. E poi, tante altre sono le notizie da condividere, perché subito dopo siamo pronti ad organizzare una nuova spedizione.

 

Abbiamo anche una pagina Facebook, Iitaliantartide-36.ma Spedizione seguitela per essere aggiornati in tempo reale sugli eventi che caratterizzano l’ultima spedizione in corso, e per avere notizie sul continente che conserva intatta la storia geologica e climatica del nostro pianeta, e che studiamo per  prevedere e meglio progettare il nostro futuro climatico e ambientale.

Le spedizioni italiane in Antartide sono organizzate dal PNRA, il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, grazie ai finanziamenti del ministero della Università e della Ricerca. Visitate il portale dedicato al Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.

Gli entri attuatori del PNRA sono Il CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, che con il Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente, CNR-DSSTTA, coordina le attività scientifiche, e l’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che con l’Unità Tecnica Antartide coordina le attività logistiche.

Per saperne di più:

MUR- MATRICOLE IN CALO

MUR- MATRICOLE IN CALO

Un altro segno meno nelle immatricolazioni per l’anno accademico 2022-2023, dopo il calo del 3 per cento dello scorso anno.
Almeno a giudicare dai primi dati diffusi dal Mur – provvisori visto che sono aggiornati a dicembre – che confrontano le matricole dell’anno accademico 2022/23 con quelle del 2021/22 e del 2020/21. Rispetto a 12 mesi fa la diminuzione è del 2%, ma se il paragone lo facciamo con due anni fa supera invece il 5 per cento. E, per un paese ancora penultimo per quota di laureati nella fascia 30-34 anni, questa non è una buona notizia. Senza aumentare il flusso di chi accede a un ateneo è difficile infatti che possa aumentare quello di chi esce con in tasca la laurea.
Pur con tutti i distinguo del caso – perché all’appello mancano alcune telematiche e non è detto che ogni ateneo abbia comunicato il dato giusto – il dato complessivo è negativo.  A dicembre risultano essersi immatricolati presso una delle nostre università 295.660 studenti (di cui 129.085 uomini e 166.575 donne) contro i 301.776 (di cui 169.981 maschi e 131.795 femmine) dell’anno accademico 2021/22. Il calo, come abbiamo detto, è del 2% ma diventa del 5 e passa rispetto ai 312.388 del 2020/21.
Calano anche le immatricolazoni ai corsi Stem, nonostante i ritorni occupazionali e gli incentivi degli ultimi anni. A far riflettere interviene poi un altro elemento: il calo delle immatricolazioni ai corsi Stem che – nonostante gli elevati ritorni occupazionali che li caratterizzano – tradizionalmente rappresentano un altro tallone d’Achille del nostro sistema d’istruzione superiore. Al momento risultano aver fatto questa scelta in 91.625 di cui 36.373 ragazze; dodici mesi fa, di questi tempi, avevano scelto una laurea in Scienze, Ingegneria, Tecnologia o Matematica 93.913 studenti di cui 37.076 donne. In calo ci sarebbero anche gli iscritti ai comparti letterario (dai 57.285 del 2021/22 ai 55.789 del 2021/22) e sanitario (passati nello stesso arco di tempo da 48.252 a 45.908) laddove sarebbero aumentate le immatricolazioni all’area economica, giuridica e sociale. Qui si è saliti dai 102326 del 2021 ai 102338 del 2022
Anche dal punto di vista «geografico» ci sono non pochi aggiustamenti nelle scelte degli studenti. Perde studenti Milano (eccetto lo Iulm), crescono Brescia, Bergamo, Pavia e Verona. Che condividono un relativo successo di iscrizioni con altre università più piccole sparse per l’Italia, anche nelle grandi città come Roma Tre e Tor Vergata, nella Capitale (dove crescono gli iscritti anche alla Sapienza), Partenope e Vanvitelli a Napoli. Ci sarà da capire quanto la scelta sia dettata dai costi, tra tasse universitarie e spese legate al cambio di città.

.

A PADOVA STUDENTI SENZA BORSA DI STUDIO

Il caro vita e il rialzo dei prezzi si fanno sentire anche sulla vita degli studenti universitari: soprattutto per i fuorisede può pesare tanto una vita fuori casa. E in questo scenario suona ancora più grave quanto accaduto a Padova.
Oltre 2.400 gli studenti dell’Università di Padova rimasti senza borsa di studio pur avendone diritto: lo certifica la graduatoria definitiva delle borse di studio per l’anno accademico 2022/2023.
Sono i cosiddetti idonei non beneficiari, cioè coloro che avrebbero diritto alla borsa di studio ma non la riceveranno perché la Regione non ha stanziato abbastanza fondi per coprire tutti gli studenti che vi possono accedere. La denuncia è partita dall’Unione degli Universitari di Padova.
“Non accetteremo questo grave passo indietro sul diritto allo studio: l’università non può e non deve essere accessibile solo per chi ha le risorse economiche per permettersela – spiega Domenico Amico, senatore accademico e coordinatore di Studenti Per Udu Padova -. Per molti studenti non avere la borsa equivale a lasciare gli studi, come stanno facendo già tanti studenti in altre città. Le immatricolazioni sono calate per la prima volta dopo anni in Italia, perché c’è chiaramente un problema di diritto allo studio. Solo strumenti di sostegno alla comunità studentesca possono garantire che l’università sia appannaggio di tutte e tutti, indipendentemente dal loro reddito. Non siamo disposti ad aspettare oltre: l’assessore Donazzan deve prendersi le sue responsabilità e garantire abbastanza fondi sul diritto allo studio per coprire le borse di tutti gli idonei. Siamo pronti a mobilitarci, anche in vista del 17 novembre, la Giornata nazionale degli studenti: ci troveranno pronti”.

Fonte: Corriere Università
.

ORIENTASUD – il SALONE DELLE OPPORTUNITA’ 2022

ORIENTASUD – Il SALONE DELLE OPPORTUNITA’ 2022

Da mercoledì 3 a venerdì 5 novembre 2021 si è tenuto OrientaSud, il più grande evento di orientamento dedicato ai giovani del Sud.
Un’edizione, la 22esima, in modalità completamente digitale in considerazione della situazione epidemiologica del nostro Paese e del target specifico coinvolto.
I giovani hanno potuto visitare l’area espositiva “entrando” virtualmente negli stand per raccogliere tutte le informazioni utili e richiedere un videocolloquio con i referenti per approfondimenti. Hanno inoltre partecipato a tutte le attività̀ in “aula”.

Tra i vari interventi molto interessante quello dell’INPS in materia di contratti di lavoro
“L’Inps è un ente che si occupa di tante cose. Molti di voi diventeranno clienti assicurati Inps, parte dei 23 milioni di clienti che fanno parte del 92% della forza lavoro”, dice la Dottoressa Francesca Belloni dell’INPS.
Nel workshop sono state presentate ai giovani le possibilità che possono avvenire durante il corso dell’età lavorativa delle situazioni più disparate per cui non si può percepire più un reddito
“Il tirocinio o stage non è un rapporto di lavoro ma è un periodo di orientamento e formazione. Solitamente si è inseriti o durante o dopo il rapporto scolastico, non c’è retribuzione (nessuna busta paga) e non c’è contribuzione. Ma c’è la tutela sugli infortuni”. Quando invece si viene assunti come dipendenti, quindi con un contratto di lavoro, gli obblighi previdenziali sono a carico del dato di lavoro. “A volte succede che i versamenti contributivi e gli altri oneri non sono totalmente allineati ma l’importante è che vengano versati”. Di questa tipologia di contratto fa parte l’apprendistato che è rivolto ad una fascia di popolazione giovane, dai 15 ai 29 anni, garantisce una formazione durante il periodo lavorativo ed è a tempo indeterminato (fino alla durata per legge prevista dell’apprendistato cioè dai 4 ai 5 anni). Questa tipologia prevede tutti gli obblighi contrattuali di versamento sia previdenziale, sia riguardo ammortizzatori sociale come malattia e disoccupazione.

EURES- LA MOBILITA’ IN EUROPA

EURES – LA MOBILITA’ IN EUROPA

Voglia di muoversi? Sarebbe meglio conoscere EURES.

EURES – European employment services è la rete europea dei servizi per l’impiego coordinata dalla Commissione europea. Sostiene l’occupazione attraverso una migliore mobilità dei lavoratori.
Coinvolge i centri pubblici per l’impiego, i sindacati, le organizzazioni datoriali, altre istituzioni pubbliche locali e nazionali.

In questo modo cercare lavoro in Europa è sempre più facile.

“Offriamo un servizio gratuito sia per chi offre lavoro che per chi lo cerca. Esistono molti siti che fanno il matching tra chi offre e chi cerca lavoro ma Eures lo fa in maniera gratuita – afferma la dott.ssa Immacolata Carillo, Eures Advisor durante il webinar di Orientasud 2022 sulla mobilità in Europa, a cura dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL). Sono centinaia di migliaia i posti a disposizione ogni giorno da parte delle aziende in tutti i Paesi europei. “Ogni posizione ha le sue caratteristiche e le informazioni sono le più disparate: dai tipi di contratto, alla remunerazione e molte altre caratteristiche”. Poi è possibile contattare direttamente l’azienda tramite l’email oppure il consulente Eures, sia in Italia che nel Paese di riferimento dell’annuncio.

“Solitamente quello che spaventa maggiormente chi vuole andare all’estero per lavorare è quello di avere un supporto nel Paese come ad esempio alloggio e servizi. Ed è qui che interveniamo noi – spiega la dott.ssa Carillo – con tutta una serie di informazioni che vi forniamo come ad esempio le possibilità di spostamento, le caratteristiche culturali, di vita, alloggi e così via. Per perfezionare l’idea di andare all’estero per un’esperienza di lavoro”. Sempre all’interno del sito è possibile trovare all’interno dello Stato di riferimento i consulenti Eures a livello regionale e provinciale. Ed è anche possibile contattarli via chat, oltre che email.

Gli European online job day sono dei giorni dedicate al lavoro in più settori economici e sono svolti in vari Paesi europei. Attraverso la registrazione si può partecipare online agli eventi. “Per i giovani e gli studenti vanno fatte come chi sta cercando lavor, job seeker, il 15 novembre 2022 sarà la prossima giornata europea del lavoro dove è possibile incontrare virtualmente varie aziende, sia italiane che europee, in vari settori. Ci sono aziende già registrare e sarà possibile, previa prenotazione, fare anche dei colloqui digitali con queste aziende”. Inoltre durante le giornate ci sono esperti che forniranno tutte le informazioni del mondo lavorativo europeo, condizioni di lavoro, stili di vita e così via. Inoltre anche qui è possibile contattare e parlare con i consulenti Eures per avere una finestra sul mondo del lavoro europeo.

I PROGETTI DI MOBILITA’ PROFESSIONALE
Eures Targeted Mobility Scheme, partito il 15 marzo 2021 e scade ogni biennio e viene rinnovato dalla Commissione Europea. “Esso offre servizi gratuiti, anche finanziari, ad aziende che offrono lavoro e a chi lo cerca – afferma la dott.ssa Maria Rosaria Capone, consulente Eures Advisor Caserta – per suppportare l’occupabilità e l’occupazione in Europa”. Oggi Eures Italia è capo-progetto avendo vinto la call europea, insieme agli uffici Eures di altri Stati come Bulgaria, Francia, Olanda, Spagna, Malta e Croazia. All’interno del network ci sono tutti i Paesi europei, più Islanda e Svizzera. Ci sono vari settori: salute e assistenza, attività scientifiche e tecniche, tutto il settore dell’educazione, della comunicazione, del digitale. “Bisogna essere maggiorenni e gli spostamenti dei lavoratori devono essere tutti tramite offerta di contratto riconosciuto, finanche fosse solo un tirocinio retribuito per almeno 500 euro mensili”.

I dati. “Si conta di erogare nel biennio 2021-2023 ai datori di lavoro fino a 600 candida assunti e 2500 assunzioni con il progetto. Per candidarsi basta registrarsi su Euresmobily.anpal.gov.it “Per i candidati sono previsti indennizzi per quanto riguarda i viaggi di colloquio, i corsi di lingua, il trasferimento e anche un’integrazione di remunerazione per quanto riguarda tirocini o apprendistato”. Insomma un servizio rivolto soprattutto a quei giovani che vogliono fare esperienze diverse ma non sempre hanno le risorse necessarie per fare questo importante passo avanti verso un futuro proficuo.

Decreto 24 CFU

CHE FINE FANNO I 24 CFU? C’È TEMPO FINO AL 31 OTTOBRE!

Il 10 agosto 2017 il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la ricerca ha emanato cosiddetto “Decreto 24 CFU“, che disciplina in modo completo l’acquisizione dei crediti formativi necessari per l’insegnamento. Un tassello aggiuntivo e nuovo nel percorso che deve intraprendere chi vuole diventare insegnante.
Il decreto 2017 infatti, prevedeva di dover conseguire almeno 24 crediti formativi nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie didattiche. Nello specifico, i settori scientifico disciplinari (SSD) in cui è necessario integrare la propria formazione sono:

  • M-PSI/04 Psicologia dell’educazione 6 CFU
  • M-DEA/01 Antropologia culturale* 6 CFU
  • M-PED/01 Pedagogia generale e sociale 6 CFU
  • M-PED/03 Metodologie e tecnologie didattiche* 6 CF

I NUOVI PERCORSI DI ABILITAZIONE DA 60 CFU
Il Decreto 36/2022, convertito nella Legge 29 giugno 2022, n. 79, ha riformato l’intera procedura del reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria prevedendo che a regime saranno attivati percorsi di abilitazione da 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA), comprendenti attività di tirocinio diretto e indiretto in misura non inferiore a 20 CFU/CFA con una prova finale. Al termine del percorso il docente conseguirà quindi l’abilitazione all’insegnamento.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca, che si sarebbe dovuto adottare entro il 31 luglio 2022, dovranno essere definiti i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa, tenendo conto comunque dei seguenti elementi già previsti dalla legge:

  • Almeno 20 CFU dovranno essere relativi al tirocinio diretto e indiretto.
  • Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore.
  • Almeno 10 CFU dovranno essere conseguiti in area pedagogica.
  • Occorre assicurare che vi sia proporzionalità tra le diverse componenti dell’offerta formativa e che siano tenute in considerazione le specificità delle materie scientifiche, tecnologiche e matematiche.
  • Un certo numero di crediti formativi universitari o accademici dovranno essere riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità.
  • Fermo restando il conseguimento di almeno 10 crediti formativi di tirocinio diretto, sia comunque riconosciuta la validità dei 24 crediti formativi già conseguiti, quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento.
  • Il decreto definisce le linee guida per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, purché essi siano strettamente coerenti con gli obiettivi formativi. I suddetti tirocini non sono retribuiti.

PERCORSI TRANSITORI DA 30 CFU

Solo fino al 31 dicembre 2024, sarà possibile accedere ai concorsi anche avendo conseguito almeno 30 CFU del percorso universitario e accademico di formazione iniziale: a condizione che parte dei CFU/CFA siano di tirocinio diretto.

Attenzione: i percorsi da 30 CFU (il cui contenuto dettagliato dovrà essere ancora definito) saranno in ogni caso percorsi diversi dagli attuali 24 CFU. Infatti, i 30 CFU costituiranno una “parte” del percorso universitario e accademico di formazione iniziale (cioè del percorso da 60 CFU) ed è espressamente previsto che una parte riguarderà il tirocinio diretto.

Chi parteciperà al concorso avendo solo 30 CFU, dopo il superamento del concorso e nel primo anno di immissione in servizio, sottoscriverà un contratto a tempo determinato e dovrà integrare la formazione iniziale per la restante parte dei 60 CFU richiesti; inoltre, dovrà superare la prova finale necessaria per l’abilitazione.

SIAMO ANCORA IN TEMPO PER I 24 CFU!

Coloro che abbiano conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, potranno accedere ai concorsi fino al 31 dicembre 2024.

SCOPRI COME OTTENERE I 24 CFU SUL NOSTRO SITO

BETA FORMAZIONE AL SAIE: NUOVO POLO UNIVERSITARIO

BETA FORMAZIONE AL SAIE: NUOVO POLO UNIVERSITARIO

Beta Formazione è stata presente anche quest’anno al Saie di Bologna.
La Fiera delle Costruzioni, punto di riferimento per progettisti ed imprese edili ed impiantistiche, si è tenuta a Bologna Fiere dal 19 al 22 ottobre.
Il Saie è uno degli appuntamenti annuali più attesi dai tecnici del settore, che quest’anno hanno trovato il consueto boot di Beta Formazione arricchito da una bella novità.
Beta, pilastro della formazione professionale continua, fa un passo in avanti diventando Polo Universitario di Ecampus.
Una marcia in più a servizio dei professionisti che hanno avuto modo di scoprire l’opportunità di utilizzare il loro consueto partner di formazione, per fare un ulteriore salto di qualità attraverso la laurea. Questa è stata certamente una novità molto apprezzata dagli utenti di Beta Formazione, che hanno avuto modo di chiacchierare con lo staff presente in fiera sulle tante opportunità che questa nuova frontiera offre.
Orientamento, assistenza continua, segreteria efficiente e presente, e soprattutto, la disponibilità e la professionalità che contraddistingue Beta Formazione insieme agli alti standard di formazione di Ecampus: sono questi i punti di forza che fanno di questa nuova collaborazione una scelta vincente.