Nuovi fondi per ricostruire le zone colpite dal sisma e le strade

Il 9 marzo a Roma è stato sottoscritto un contratto quadro di finanziamento da parte del ministero dell’economia e delle finanze (Mef) e della Banca europea per gli investimenti (Bei), per stanziare un miliardo di euro destinato alla ricostruzione di ospedali, scuole ed edifici pubblici colpiti dal sisma nel centro Italia.

Nel contratto di progetto, stipulato dal commissario straordinario per il Sisma 2016 – Paola De Micheli –  con la Bei, sono indicate le esecuzioni degli interventi e le risorse erogate.

Le risorse finanziarie per la ricostruzione, nello specifico, saranno destinate a progetti di ristrutturazione, costruzione o trasferimento di ospedali, centri sanitari, scuole, poli universitari, alloggi per studenti, servizi sociali, edifici della pubblica amministrazione, riqualificazione di edifici vincolati e opere infrastrutturali quali approvvigionamento idrico, raccolta rifiuti e strade.

La Banca europea per gli investimenti aveva già stanziato delle risorse l’estate scorsa: per le piccole e medie imprese (destinate a ristrutturazioni di capannoni e laboratori) e per le famiglie (per ristrutturare le abitazioni private).

Il ministero dell’economia e delle finanze ha firmato con la Bei anche la seconda tranche di 167 milioni, su un prestito complessivo di 300, destinato al finanziamento del piano triennale dell’Anas di ammodernamento e messa in sicurezza della rete stradale italiana.

Questi investimenti saranno effettuati su circa 170 strade e superstrade gestite dall’Anas, per un totale di 5.800 chilometri in tutta Italia. La maggior parte delle risorse, il 45% circa, sarà destinato all’Italia meridionale e insulare.

Sono previsti interventi relativi a opere di miglioramento delle barriere di sicurezza, di ristrutturazione delle gallerie e di costruzione dei sistemi anti rumore. Lo scopo di queste migliorie è diminuire l’incidentalità media sulle strade interessate, senza impattare negativamente sull’ambiente e sul paesaggio circostante.