Geologi a confronto sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione

In un convegno, tecnici, scienziati e professionisti del settore hanno affrontato i temi caldi della tutela dei cittadini mediante una nuova politica di prevenzione e di messa in sicurezza del territorio

Casa Italia, il nuovo Codice degli Appalti, le nuove norme tecniche per le Costruzioni, il fascicolo del fabbricato, la Rete delle Professioni Tecniche, la Tutela Ambientale e la Gestione del Territorio, la Protezione civile e la certificazione di eccellenza degli studi di geologia. Sono questi i temi al centro dell’importante convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e svoltosi nella giornata di mercoledì 15 marzo a Bari, in cui i geologi si sono confrontati su sicurezza e prevenzione, con l’obiettivo di definire le strategie da mettere in atto per la prevenzione dai disastri naturali e per la messa in sicurezza del Paese.
Sicurezza e prevenzione sono due temi sensibili in un Paese come l’Italia che ha speso circa 150 miliardi di euro negli ultimi 50 anni per riparare i danni da terremoto, in media tre miliardi all’anno, ma anche in un Paese dove, stando ai dati contenuti nel rapporto Ispra 2015 sullo stato di dissesto della nazione, si contano anche 530mila frane, “vale a dire il 70% di tutte quelle censite nel continente europeo che in totale ammontano a 700mila”, sostiene Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, in una nota stampa. Per il numero uno del CNG sarebbe auspicabile che “georischi e prevenzione siano sempre al centro dell’agenda di governo ma in realtà la prevenzione è ancora solo un auspicio”. Un cambiamento di rotta è necessario, anche mediante un diverso approccio culturale che inevitabilmente deve porre il geologo al centro di ogni scelta progettuale e di pianificazione.