Professionisti: più facile l’accesso al credito con i due nuovi Confidi

Più credito per i professionisti con l’attivazione di Fidiprof Nord e Fidiprof Centrosud. Si tratta di una novità nel settore dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi, al quale possono ora accedere anche i professionisti. Diventerà quindi più facile presentare garanzie collettive e avere un maggiore accesso al credito per poter svolgere la propria attività.

Secondo il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, la nascita dei Confidi rappresenta uno spartiacque rispetto a un periodo in cui questa chance era negata al mondo dei professionisti.

L’aver strutturato i due Confidi in modo interregionale dovrebbe inoltre garantire costi gestionali inferiori e maggiore coordinamento sul territorio.

I due Confidi disporranno di un capitale sociale di 200 mila euro. Sono inoltre allo studio intese con gli enti pubblici, in particolare Regioni e Camere di Commercio.

Rinnovabili: la Corte dei Conti evidenzia poco coordinamento

Maggiore cooperazione nel settore delle rinnovabili. È il monito della Corte dei Conti per regolare meglio un ambito in cui esiste la competenza concorrente tra Stato e Regioni, che comunque devono conformarsi agli obblighi fissati dall’Unione Europea.

Secondo la relazione della Corte, sembra disomogenea la disciplina regionale, con la presenza di procedure spesso molto diverse tra loro.

Allo stesso tempo è stata rilevata una difficoltà dell’autorità centrale, che non riesce a svolgere azioni di raccordo concrete. A detta della Corte diventa quindi necessaria una maggiore concertazione.

La Corte dei Conti evidenzia inoltre come, nonostante i fondi europei siano aumentati rispetto alle precedenti programmazioni, si continua a riscontrare un ritardo nell’attuazione degli interventi. Allo stesso tempo, i controlli sembrano spesso inadeguati e limitati alla regolarità della documentazione più che a valutazioni sull’efficacia degli interventi realizzati.

Fotovoltaico: previsto calo dei prezzi e del numero dei produttori

Sono molte le voci che si rincorrono si rinnovabili e fotovoltaico. Secondo fonti di stampa specializzata, per i prossimi due anni si prevede un ulteriore calo del prezzo del silicio, materia prima utilizzata per la produzione dei pannelli.
Gli esperti del settore hanno più volte evidenziato che nell’ultimo peridodo la domanda nell’industria fotovoltaica è stata di gran lunga superata dall’offerta, facendo abbassare i prezzi. A giocare un ruolo fondamentale non sarebbe però solo la quotazione della materia prima. Il calo dei prezzi sarebbe infatti dovuto ai contratti di lungo periodo che non sono cambiati nel 2011. Per il futuro si pensa quindi che gli effetti si ripercuoteranno su tutta la filiera, portando a prezzi inferiori ai costi di produzione. Una situazione che, a fronte della crescita del fotovoltaico, stimata tra il 10% e il 20%, porterà molto probabilmente all’uscita dal mercato di molti produttori.

Rinnovabili: previsioni ottimistiche sugli obiettivi 20-20-20

Buone le possibilità di centrare gli obiettivi europei per la produzione di energia rinnovabile entro il 2020. Almeno secondo l’European Wind Energy Association che non pensa che la crisi possa mettere a repentaglio le politiche degli Stati membri per le energie rinnovabili.

Molti Paesi hanno dichiarato in questo periodo di voler ritirare il sostegno alle politiche per la sostenibilità. Nonostante questo, fa notare l’associazione, nel 2011 il 70% della nuova capacità installata proviene da rinnovabili, con 32 Gw rispetto a 3,5 Gw del 2000. Dati che potrebbero far ipotizzare il raggiungimento degli obiettivi in anticipo.

L’European Wind Energy Association afferma inoltre che il fotovoltaico è stata la prima scelta, col 26,7% di capacità addizionale.

Le affermazioni dell’European Wind Energy Association si pongono in controtendenza con le preoccupazioni, esternate da altri esperti del settore, sul ruolo del nucleare e sulle ampie quote di mercato ricoperte ancora da carbone e petrolio.

Risparmio energetico: in Italia potrebbe non convenire

Sprecare energia costa meno che recuperarla. Lo mette in evidenza Aper, che spiega comela Circolare6/2011 dell’Agenzia delle Dogane, intervenuta nell’ambito della riorganizzazione del sistema di contabilizzazione e applicazione delle accise sui combustibili, abbia l’effetto di far scattare accise aggiuntive per chi evita di disperdere il calore emesso da un sistema di cogenerazione, ma lo vuole recuperare per trasmetterlo alle utenze limitrofe.

I gestori degli impianti di cogenerazione devono quindi dotarsi di sistemi di contabilizzazione per poter applicare le accise sul calore recuperato.

Aper sottolinea che quasi tutti gli impianti hanno optato per l’efficienza e il recupero. Una scelta virtuosa che si trasformerebbe in un costo aggiuntivo.

Sicurezza sul lavoro: evidenziate criticità nella prevenzione

Il Senato promette battaglia agli infortuni sul lavoro. Come si apprende da fonti di stampa, grazie al lavoro della commissione di inchiesta sull’argomento, sono state adottate tre risoluzioni. L’indagine ha evidenziato un alto numero di infortuni nel 2010, ma soprattutto criticità nel sistema di prevenzione, che ha bisogno di correttivi per completare in tempi rapidi l’attuazione del D.lgs. 81/2008. Necessario secondo la commissione anche l’avvio del sistema informativo nazionale della prevenzione.

Secondo la Commissione di inchiesta, la garanzia della sicurezza di macchine e attrezzatura da lavoro deve passare attraverso l’uso di agevolazioni in deroga ai vincoli per gli aiuti di Stato e la valorizzazione del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Per scuole ed edifici pubblici deve essere valutata l’introduzione del fascicolo di fabbricato. Fondamentali inoltre, a detta della Commissione, gli interventi negli appalti, col rafforzamento dei controlli da parte delle Stazioni Appaltanti, l’eliminazione del massimo ribasso e valutazioni sulla congruità del costo del lavoro, ma anche una regolamentazione della professione di imprenditore edile tale da da non appesantire le procedure.

Decreto semplificazioni: novità per scuole e appalti

È in vigore dal 10 febbraio il Decreto sulle semplificazioni. Il testo, che deve essere confermato con la conversione in legge, dovrebbe apportare novità negli appalti, come la banca dati nazionale istituita presso l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che dal 2013 sarà l’unico metodo per acquisire la documentazione comprovante i requisiti necessari alla partecipazione alle gare. Fino ad allora le Stazioni Appaltanti dovranno accertare i requisiti con le modalità attualmente vigenti, quindi rimettendosi al casellario informatico. Saranno inoltre graduate in base alla gravità delle violazioni le sanzioni per la presentazione di false dichiarazioni, che porteranno al massimo alla sospensione per un anno.

Cambia anche la disciplina degli sponsor. Le amministrazioni aggiudicatrici competenti per la realizzazione degli interventi sui beni culturali, dovranno integrare il programma triennale con un allegato indicante per quali lavori intendono cercare sponsor. Dovranno quindi pubblicare sul proprio sito web il bando indicante il tipo del lavoro, il valore e i tempi di realizzazione, ma anche se si intende cercare una sponsorizzazione pura o tecnica. Nel caso in cui per sei mesi non siano state presentate offerte,la Stazioneappaltante può negoziarla sponsorizzazione con un soggetto individuato di sua iniziativa.

Il decreto prevede poi che il Cipe approvi un piano nazionale di edilizia scolastica, che includa la ricognizione degli edifici non più utilizzati.

Sicurezza sul lavoro: da Itaca la check list per l’autovalutazione

Autovalutazione per verificare la gestione della sicurezza nei posti di lavoro, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. È l’obiettivo di Itaca, Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, che ha approvato una check list con l’aiuto di istituzioni, ordini e collegi professionali, sindacati e associazioni datoriali per aiutare le piccole imprese, fino a dieci dipendenti, ad autovalutare l’implementazione del proprio sistema di gestione della sicurezza.

La check list secondo Itaca è il primo passo per arrivare a un modello di gestione. Il documento fornisce infatti una tabella per individuare gli interventi prioritari per il miglioramento della sicurezza. La tabella deve essere compilata dal datore di lavoro e fornirà nello stesso tempo uno spunto per l’avvio di attività correttive. Le valutazioni sugli interventi da mettere in atto devono riguardare la responsabilità amministrativa dell’impresa, la valutazione dei rischi, l’idoneità tecnico professionale e l’elenco dei lavori che richiedono la sorveglianza sanitaria.

Appalti: definite le linee guida Itaca per i prezziari di riferimento

Il Consiglio Direttivo di Itaca ha adottato le linee guida per la definizione del prezziario regionale di riferimento in materia di appalti pubblici. Il documento nasce dall’esigenza di uniformare e omogeneizzare le metodologie e l’analisi dei prezziari regionali per fornire un metodo condiviso agli operatori del settore.
Lo schema utilizza la norma UNI 11337/2009 che ha infatti l’obiettivo di creare un sistema univoco per il riconoscimento di soggetti e attività in grado di far orientare tutti gli addetti del mondo delle costruzioni.
Le linee guida individuano uno schema tipo di voci di prezziario significative per le opere pubbliche e i materiali ad alta prestazione ambientale. Il programma Itaca prevede inoltre di fornire parametri di costo cui fare riferimento per le opere pubbliche, ma anche la definizione di un sistema informativo di gestione del prezziario regionale.

Oice: progettazione a rischio con le misure d’urgenza

Inizia male il 2012 per le gare di progettazione. Lo sostiene l’Oice, che a gennaio rileva un calo del 32,3% rispetto allo stesso mese del 2011 e del 56,2% rispetto a dicembre. Si tratta dei valori più bassi negli ultimi dieci anni.
D’altro canto secondo Oice continuano ad essere eccessivi i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. Per il presidente Gabriele Giacobazzi, il settore soffre maggiormente a causa del disimpegno della pubblica amministrazione e della scarsa certezza normativa per le misure di urgenza che coinvolgono le professioni.
L’Oice ha espresso apprezzamento per il decreto sulle semplificazioni e anche sull’istituzione della banca nazionale degli appalti. Allo stesso tempo ha sottolineato che senza tariffe le stazioni appaltanti non avranno più criteri di riferimento per stimare la base di gara e i requisiti di capacità tecnica.  Il rischio è che un provvedimento studiato per la crescita possa implicare l’effetto contrario.
A detta dell’Oice, infine, la situazione va contestualizzata con il resto d’Europa, dove la domanda di servizi di ingegneria è aumentata del 13,5%.
Sembrano invece in controtendenza le gare miste di progettazione e costruzione insieme, con un incremento del valore 43,7% a gennaio 2012 rispetto allo stesso mese del 2010.