Ritardo pagamenti, un accordo Abi-Ance a favore delle imprese edili

Si apre uno spiraglio di luce per le imprese alle prese con i ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Grazie ad un accordo siglato tra Abi, Associazione bancari italiani, e Ance, Associazione nazionale costruttori edili, i crediti per i lavori pubblici entrano fra quelli per cui sarà possibile attivare la procedura che consente di chiedere alle banche l’anticipazione.

Abi e Ance hanno esteso lo smobilizzo anche a questi crediti in modo che le imprese di costruzioni possano usufruire della copertura del Fondo di Garanzia delle PMI.

Lo sblocco dei crediti si inserisce in un’azione più generale che ha visto a fine maggio l’Abi e le Associazioni di impresa siglare il protocollo per agevolare lo smobilizzo di quanto vantato dalle imprese nei confronti della PA. Il protocollo prevede un plafond di 10 miliardi di ammontare minimo per le anticipazioni che le banche riconosceranno alle imprese per i crediti nei confronti della Pubblica amministrazione.

A settembre sarà disponibile la mappa delle banche che hanno aderito al protocollo.

Gli accordi siglati in questi giorni placheranno la situazione di mobilitazione delle imprese di costruzioni, che nei mesi scorsi, riunite del D-Day delle costruzioni, avevano minacciato la presentazione di una serie di decreti ingiuntivi se l’erogazione dei pagamenti non avesse avuto una svolta.

 

Edifici rurali, domande entro il 30 settembre per le agevolazioni

Scade il 30 settembre la possibilità di vedersi riconoscere la ruralità degli immobili. Lo ricorda l’Agenzia del Territorio, che specifica come la domanda debba essere presentata per i fabbricati rurali destinati ad abitazione e per quelli strumentali all’attività agricola utilizzando i modelli online.

Negli atti catastali sarà quindi inserita una nota indicante la ruralità dell’immobile, la presentazione della domanda e le eventuali motivazioni per il suo rigetto.

Le procedure sono contenute in un decreto ministeriale emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che sostituisce il precedente DM 14 settembre 2011.

Le domande devono essere redatte in modo conforme al nuovo decreto ministeriale, facendo riferimento all’applicazione online che consente di compilare i moduli e poi stamparli, dopo l’attribuzione di un codice identificativo.

Il riconoscimento della ruralità degli immobili non serve solo ad evitare il pagamento dell’Ici relativa al 2011, ma anche ad accedere alle agevolazioni previste dalla Manovra Salva Italia, che ha stabilito un’aliquota al 2 per mille per gli edifici strumentali all’attività agricola e l’esenzione per quelli situati nei Comuni montani.

Quinto conto energia, lunedì via alle nuove tariffe

fotovoltaicoEntra in vigore lunedì 27 agosto il nuovo sistema di incentivazione per gli impianti fotovoltaici previsto dal Quinto Conto Energia. La sua applicazione terminerà dopo 30 giorni dal raggiungimento di un tetto di 6,7 miliardi di euro di costo cumulato degli impianti.
Analogamente, il Quarto Conto Energia ha avuto la sua fine a metà luglio, quando è stata raggiunta la soglia di 6 miliardi di euro, segnalata dal Gse, Gestore dei servizi energetici, all’Aeeg,  Autorità per l’energia elettrica e il gas, che ha fissato l’inizio del nuovo sistema. La nuova procedura prevede infatti che l’applicazione del nuovo sistema inizi dopo 45 giorni dall’adozione della delibera con cui l’Autorità per l’energia elettrica e il gas individua la data in cui il tetto di 6 miliardi di euro è stato raggiunto.
Nel nuovo sistema di incentivi alvune tipologie di impianto non hanno l’obbligo di iscriversi al registro. Si tratta di quelli di potenza fino a 50 kW, realizzati su edifici con moduli installati al posto di coperture in eternit o amianto, quelli di potenza fino a 12 kW, inclusi gli impianti costruiti dopo una ristrutturazione e i potenziamenti per incrementi di potenza inferiore a 12 kW. Sono esenti anche gli impianti integrati con caratteristiche innovative, gli impianti di potenza compresa tra 12 e 20 kW e quelli realizzati dal settore pubblico con procedure di pubblica evidenza.
Gli altri impianti per usufruire degli incentivi devono invece iscriversi in appositi registri in modo da rientrare nei limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi, fissati in 140 milioni di euro per il primo registro, 120 milioni di euro per il secondo e 80 milioni per quelli successivi.
Per gli impianti entrati in esercizio prima di lunedì 27 continua invece ad applicarsi il vecchio sistema di incentivazione.

Periti industriali specializzati in edilizia abilitati al servizio Entratel

Novità per i periti con una specializzazione in edilizia. Un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che periti industriali e periti industriali laureati in possesso di specializzazione in edilizia, anche riuniti in forma associativa, possono essere abilitati al servizio Entratel di registrazione telematica dei contratti di locazione e del versamento delle relative imposte.
Di conseguenza, gli utenti obbligati alla registrazione dei contratti di locazione e di affitto di beni immobili e al pagamento delle imposte relative alla registrazione, ai canoni per le annualità successive alla prima, alle proroghe, anche se tacite, alle cessioni e risoluzioni dei contratti possono rivolgersi anche agli iscritti all’albo professionale dei periti.
Il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate modifica il decreto dirigenziale 31 luglio 1998 ed è stata motivata con l’osservazione che i periti possiedono i necessari requisiti tecnici ed organizzativi, ma svolgono anche un ruolo significativo nella diffusione e nell’applicazione delle nuove tecnologie e delle procedure informatiche nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione.

IMU, Anci Toscana denuncia scostamento tra gettito atteso e incassato

Giorni di verifica per l’Imu. Dopo il pagamento della prima rata, gli enti locali fanno il punto della situazione sui bilanci dopo l’introduzione dell’imposta che, come deciso dalla Manovra Salva Italia dello scorso dicembre, è stata applicata anche alle abitazioni principali e ha comportato qualche cambiamento rispetto alla vecchia Ici. Secondo Anci Toscana, se a livello nazionale si registra un segno positivo, in Toscana l’Anci segnala uno scollamento tra incasso reale e stime del Ministero dell’Economia e Finanze. All’appello mancherebbe circa il 16% del gettito atteso, per un ammontare pari a circa 160 milioni di euro. Secondo il presidente di Anci Toscana, Alessandro Cosimi, si tratta di un dato preoccupante, che potrebbe costringere i Comuni ad aumentare la pressione fiscale dal mese di settembre. Per Cosimi l’Imu non va a vantaggio dei Comuni, che devono cercare di sopravvivere tra spending review, tagli diretti e indiretti e tesoreria unica.

A detta di Cosimi, lo scostamento tra gettito atteso e incassato potrebbe essere determinato sia da immobili sommersi, ma anche da sovrastime da parte del Ministero dell’Economia, che non combaciano con le proiezioni effettuate da Ifel – Anci. Tra le città considerate, Pisa, con una differenza tra atteso ed effettivo di circa 6 milioni di euro, è il capoluogo che fa registrare la differenza più alta in termini pro-capite.

NTC e costruzioni in zona sismica, no alle deroghe delle Regioni

terremotoLe NTC – Norme Tecniche per le Costruzioni sono inderogabili e le leggi regionali non possono contenere disposizioni in contrasto con esse. Lo ha affermato la Corte Costituzionale che con la sentenza 201/2012 ha giudicato parzialmente illegittima una norma della Regione Molise per l’autorizzazione sismica degli interventi edilizi e la prevenzione del rischio sismico mediante la pianificazione urbanistica.
La legge del Molise prevedeva che le modifiche strutturali, planimetriche ed architettoniche al di sotto di determinate soglie, sono possibili se viene depositata la verifica strutturale, che rientra nell’ambito delle responsabilità proprie della direzione dei lavori. Previa denuncia della variante progettuale, la norma consentiva inoltre qualsiasi modifica strutturale che comportasse, rispetto al progetto depositato, modifiche delle dimensioni lineari dei singoli elementi strutturali superiori al 20% e trasversali superiori al 15%. Allo stesso tempo, erano ammesse le modifiche planimetriche che implicano la variazione delle caratteristiche meccaniche del terreno proprie del sito originario o una variazione significativa della pericolosità sismica del sito.
Dopo aver analizzato la norma, la Corte Costituzionale ha affermato che lo Stato ha una potestà normativa concorrente in materia di protezione civile, ma il Dpr 380/2001, Testo Unico dell’edilizia, prevede che solo il Ministero delle Infrastrutture può derogare all’osservanza delle norme tecniche relative alla costruzione nelle zone sismiche. In base alle NTC, poi, qualsiasi modifica con incrementi dei carichi globali superiori al 10% rispetto al progetto originario richiede la valutazione di sicurezza. Il limite del 20% contenuto nella legge del Molise costituisce quindi una deroga illegittima.

Immobili delle imprese, più facili gli aggiornamenti catastali

Novità per gli immobili appartenenti alle società che si configurano come persone giuridiche, con un occhio particolare alla semplificazione amministrativa. L’Agenzia del Territorio ha fissato i tempi e le modalità per  la trasmissione informatica degli atti che comportano cambiamenti nell’intestazione catastale.
Con la nuova procedura, che sarà disponibile dal prossimo 15 ottobre, i notai e gli altri pubblici ufficiali avranno a disposizione il Modello unico informatico per la registrazione, la trascrizione e la voltura.
Come sottolineato dall’Agenzia delle Entrate, è considerata variazione qualsiasi trasformazione sociale, come il cambiamento della denominazione, della ragione sociale o di qualsiasi altro dettaglio identificativo della società che possiede l’immobile. Al contrario, il trasferimento di sede nell’ambito dello stesso Comune non comporta il mutamento dell’intestazione catastale.
La procedura telematica consente di effettuare la richiesta di registrazione e contestuale domanda di voltura catastale e anche la sola domanda di voltura, se l’originaria registrazione è stata eseguita telematicamente.
Con il modello unico informatico sono versati, sempre in via telematica, anche i tributi speciali catastali.
Dopo una fase di sperimentazione tra l’Agenzia del Territorio e il Notariato, il nuovo sistema dovrebbe segnare un nuovo passo verso l’informatizzazione e la semplificazione amministrativa.

Smart City, un osservatorio per la riqualificazione e modernizzazione delle città

Trainare le città verso la modernità attraverso una riforma dal basso. È l’obiettivo dell’osservatorio nazionale sulle Smart City, che secondo il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, mette insieme le migliori pratiche per farle diventare modelli in grado di attivare collaborazioni con i privati.
Nel progetto per la riqualificazione delle città l’Associazione nazionale dei comuni italiani avrà una funzione di raccordo in cui da una parte registrerà le buone pratiche dei comuni e dall’altro le diffonderà per fornire consulenza alle amministrazioni interessate ad effettuare scelte in linea con il raggiungimento degli obiettivi della riqualificazione.
Secondo l’Anci è necessario mettere a sistema le migliori pratiche, ma anche fare rete, mappare le diverse esperienze, individuare e rimuovere i principali ostacoli normativi in campo, classificare tutte le soluzioni tecnologiche esistenti e fare il punto sugli strumenti di programmazione disponibili.
È possibile partecipare all’Osservatorio nelle categorie di fondatore, promotore e sostenitore, prevedendo la partecipazione di aziende e realtà private.
Per riuscire nel proposito è stata attivata una collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca.
Al momento segnali positivi e politiche propositive sono partiti da Napoli, Genova, Firenze, Bari, Venezia e Torino che hanno partecipato ai bandi Smart Cities europei ottenendo, in alcuni casi, dei finanziamenti.

Bonus ristrutturazioni anche con cessione a titolo gratuito

L’Agenzia delle Entrate torna a pronunciarsi sulle agevolazioni fiscali riconosciute agli interventi di ristrutturazione edilizia. Gli esperti del Fisco hanno chiarito chi può beneficiare della detrazione in caso di vendita dell’immobile o della sua cessione a titolo gratuito.
RistrutturazioneLe Entrate hanno ricordato che nel contratto di vendita di un immobile le parti possono stabilire a chi spetti il diritto di detrarre il 36% per gli interventi di riqualificazione edilizia.
In mancanza di indicazioni precise nell’atto di vendita, la detrazione residua non utilizzata si trasferisce automaticamente all’acquirente.
Secondo le precedenti pronunce del Fisco, questa possibilità non vale solo per le vendite in senso stretto, ma anche in tutti i casi in cui si verifica una cessione dell’immobile, quindi anche per le cessioni a titolo gratuito.
Ricordiamo che fino al 30 giugno 2013 la detrazione fiscale riconosciuta alle ristrutturazioni non è più ferma al 36%, ma sale al 50%. L’innalzamento temporaneo del bonus è stato deciso on finalità anticongiunturali durante la stesura della legge per lo sviluppo e la crescita.

Reddito professionisti, dal Fisco chiarimenti sulla contabilità semplificata

Chiarimenti del Fisco per i professionisti che utilizzano la contabilità semplificata. L’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 80/E/2012 ha spiegato che il documento riepilogativo, contenuto nell’articolo 6 del Dpr 695/1996, può essere utilizzato non solo per annotare le fatture attive o passive di importo inferiore a 300 euro, ma anche ai fini delle imposte sui redditi.
contabilitaNel documento riepilogativo devono essere indicati i numeri delle fatture, l’ammontare complessivo imponibile delle operazioni e l’ammontare dell’imposta distinto per aliquota applicata.
In altre parole, è possibile usare il documento riepilogativo per la registrazione degli incassi e dei pagamenti ai fini della determinazione del reddito professionale. A patto che, precisa la risoluzione delle Entrate, le fatture emesse o ricevute, annotate nel documento, siano state saldate.
Ciò significa che, ad esempio, non contribuiscono a formare reddito e non valgono per la determinazione delle imposte le fatture emesse,ma per le quali non è stato ancora incassato il pagamento.
Le fatture emesse o ricevute nel periodo di riferimento del documento riepilogativo, ma non ancora incassate, dovranno quindi essere annotate separatamente anche se il loro importo non supera i 300 euro.