Decreto 24 CFU

CHE FINE FANNO I 24 CFU? C’È TEMPO FINO AL 31 OTTOBRE!

Il 10 agosto 2017 il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la ricerca ha emanato cosiddetto “Decreto 24 CFU“, che disciplina in modo completo l’acquisizione dei crediti formativi necessari per l’insegnamento. Un tassello aggiuntivo e nuovo nel percorso che deve intraprendere chi vuole diventare insegnante.
Il decreto 2017 infatti, prevedeva di dover conseguire almeno 24 crediti formativi nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie didattiche. Nello specifico, i settori scientifico disciplinari (SSD) in cui è necessario integrare la propria formazione sono:

  • M-PSI/04 Psicologia dell’educazione 6 CFU
  • M-DEA/01 Antropologia culturale* 6 CFU
  • M-PED/01 Pedagogia generale e sociale 6 CFU
  • M-PED/03 Metodologie e tecnologie didattiche* 6 CF

I NUOVI PERCORSI DI ABILITAZIONE DA 60 CFU
Il Decreto 36/2022, convertito nella Legge 29 giugno 2022, n. 79, ha riformato l’intera procedura del reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria prevedendo che a regime saranno attivati percorsi di abilitazione da 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA), comprendenti attività di tirocinio diretto e indiretto in misura non inferiore a 20 CFU/CFA con una prova finale. Al termine del percorso il docente conseguirà quindi l’abilitazione all’insegnamento.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca, che si sarebbe dovuto adottare entro il 31 luglio 2022, dovranno essere definiti i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa, tenendo conto comunque dei seguenti elementi già previsti dalla legge:

  • Almeno 20 CFU dovranno essere relativi al tirocinio diretto e indiretto.
  • Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore.
  • Almeno 10 CFU dovranno essere conseguiti in area pedagogica.
  • Occorre assicurare che vi sia proporzionalità tra le diverse componenti dell’offerta formativa e che siano tenute in considerazione le specificità delle materie scientifiche, tecnologiche e matematiche.
  • Un certo numero di crediti formativi universitari o accademici dovranno essere riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità.
  • Fermo restando il conseguimento di almeno 10 crediti formativi di tirocinio diretto, sia comunque riconosciuta la validità dei 24 crediti formativi già conseguiti, quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente ordinamento.
  • Il decreto definisce le linee guida per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, purché essi siano strettamente coerenti con gli obiettivi formativi. I suddetti tirocini non sono retribuiti.

PERCORSI TRANSITORI DA 30 CFU

Solo fino al 31 dicembre 2024, sarà possibile accedere ai concorsi anche avendo conseguito almeno 30 CFU del percorso universitario e accademico di formazione iniziale: a condizione che parte dei CFU/CFA siano di tirocinio diretto.

Attenzione: i percorsi da 30 CFU (il cui contenuto dettagliato dovrà essere ancora definito) saranno in ogni caso percorsi diversi dagli attuali 24 CFU. Infatti, i 30 CFU costituiranno una “parte” del percorso universitario e accademico di formazione iniziale (cioè del percorso da 60 CFU) ed è espressamente previsto che una parte riguarderà il tirocinio diretto.

Chi parteciperà al concorso avendo solo 30 CFU, dopo il superamento del concorso e nel primo anno di immissione in servizio, sottoscriverà un contratto a tempo determinato e dovrà integrare la formazione iniziale per la restante parte dei 60 CFU richiesti; inoltre, dovrà superare la prova finale necessaria per l’abilitazione.

SIAMO ANCORA IN TEMPO PER I 24 CFU!

Coloro che abbiano conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, potranno accedere ai concorsi fino al 31 dicembre 2024.

SCOPRI COME OTTENERE I 24 CFU SUL NOSTRO SITO

BETA FORMAZIONE AL SAIE: NUOVO POLO UNIVERSITARIO

BETA FORMAZIONE AL SAIE: NUOVO POLO UNIVERSITARIO

Beta Formazione è stata presente anche quest’anno al Saie di Bologna.
La Fiera delle Costruzioni, punto di riferimento per progettisti ed imprese edili ed impiantistiche, si è tenuta a Bologna Fiere dal 19 al 22 ottobre.
Il Saie è uno degli appuntamenti annuali più attesi dai tecnici del settore, che quest’anno hanno trovato il consueto boot di Beta Formazione arricchito da una bella novità.
Beta, pilastro della formazione professionale continua, fa un passo in avanti diventando Polo Universitario di Ecampus.
Una marcia in più a servizio dei professionisti che hanno avuto modo di scoprire l’opportunità di utilizzare il loro consueto partner di formazione, per fare un ulteriore salto di qualità attraverso la laurea. Questa è stata certamente una novità molto apprezzata dagli utenti di Beta Formazione, che hanno avuto modo di chiacchierare con lo staff presente in fiera sulle tante opportunità che questa nuova frontiera offre.
Orientamento, assistenza continua, segreteria efficiente e presente, e soprattutto, la disponibilità e la professionalità che contraddistingue Beta Formazione insieme agli alti standard di formazione di Ecampus: sono questi i punti di forza che fanno di questa nuova collaborazione una scelta vincente.

Supporto alla formazione professionale: partnership tra BetaFormazione e Lei non sa chi sono io Podcast

2 – # AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Supporto alla formazione professionale: partnership tra BetaFormazione e Lei non sa chi sono io Podcast

Formazione professionale e percorsi di laurea triennali e magistrali: intervista alla dottoressa Stefania Valtancoli

All’interno del podcast “Lei non sa chi sono io” di Martina Miceli, è andata in onda l’intervista alla Direttrice del reparto Ricerca e Sviluppo di Beta Formazione Dott.ssa Stefania Valtancoli.
Si parla di Formazione Professionale e di “Formazione Continua Illimitata” per le categorie professionali soggette ad iscrizione ad Albo.

Beta Formazione, da oltre 26 anni, opera al servizio della formazione professionale, accompagnando i professionisti verso percorsi di abilitazione professionale e di aggiornamento delle competenze acquisite, offrendo un panorama concreto di attività didattiche per la consulenza tecnica e il confronto con il cliente, incentrato sui reali bisogni e necessità dei professionisti.

Da oggi Beta Formazione, in qualità di Polo di Studio dell’Università eCampus, è in grado di presentarvi un’ampia offerta formativa che comprende percorsi di laurea triennali e magistrali.

 

*** ASCOLTA ORA !!! ***

# FORMAZIONE PROFESSIONALE – Stefania Valtancoli

Supporto alla formazione professionale: partnership tra BetaFormazione e Lei non sa chi sono io Podcast

Supporto alla formazione professionale: partnership tra BetaFormazione e Lei non sa chi sono io, il Podcast di Martina Miceli

Beta Formazione, da oltre 26 anni, opera al servizio della formazione professionale, accompagnando i professionisti verso percorsi di abilitazione professionale e di aggiornamento delle competenze acquisite, offrendo un panorama concreto di attività didattiche per la consulenza tecnica e il confronto con il cliente, incentrato sui reali bisogni e necessità dei professionisti.
Nel corso degli anni, siamo riusciti a diversificare la nostra offerta formativa, per adeguarla in maniera sempre più puntuale alle esigenze espresse dai professionsiti, con un approccio tailor made dedicato ai nostri clienti,. Il processo evolutivo, fatto di interazione e di progetti resi innovativi da un confronto quotidiano con il mondo dei professionisti, ha portato alla realizzazione di una formula formativa – attualmente unica in Italia – che BetaFormazione è in grado di proporre a tutte le categorie professionali: la Formazione Continua Illimitata.
La costante osservazione del mercato del lavoro e l’incessante impegno nella formazione professionale hanno consentito a BetaFormazione di recepire la “richiesta di soccorso” lanciata dalla comunità studentesca che avverte il rischio di non riuscire a riconoscere e scegliere, in maniera consapevole, il percorso di studi che potrà guidarli verso il mestiere più adatto e coerente alle attitudini individuali e alle capacità personali.
Nella puntata di Nessuna è perfetta, il programma di Radio 24 condotto dalla giornalista Maria Latella, proprio una rappresentante di quella comunità studentesca, la liceale Martina Miceli, ha raccontato tale esigenza e ha presentato il format del suo nuovo Podcast dal titolo Lei non sa chi sono io.
Abbiamo appreso, così, che Lei non sa chi sono io è un podcast, dedicato all’intera comunità degli studenti, che ambisce a contribuire all’orientamento allo studio attivo per una scelta più consapevole della professione ideale.
Martina, studentessa al secondo anno del Liceo Classico Orazio di Roma, non sa ancora cosa farà da grande. Del resto, la quasi totalità dei giovani studenti si chiede quale profilo professionale possa risultare maggiormente in linea con la propria personalità e aspirazioni.
Ecco perché, in ogni episodio del podcast, Martina intervista un professionista, scelto tra i differenti ambiti di lavoro, e indaga sul percorso di studi che lo ha portato a distinguersi nel settore in cui opera e sugli aspetti caratterizzanti del suo mestiere.
Tale iniziativa, certamente lodevole, denota uno spiccato spirito di responsabilità che contraddistingue la Generazione Zeta e che non poteva passare inosservato, proprio perché è dai più giovani – dai futuri professionisti – che giunge.
Così BetaFormazione ha deciso di sostenere lo sforzo di Martina Miceli e di condividere gli obiettivi del podcast Lei non sa chi sono io.
Tutti gli episodi del Podcast, sinora realizzati e messi in onda, sono già disponibili sul sito di BetaFormazione, così che i nostri utenti potranno beneficiare di un ulteriore contributo al servizio di orientamento professionale. Inoltre, a partire da oggi, saremo accanto a Martina nella ricerca dei settori professionali sui quali indagare e parteciperemo all’individuazione del professionista esperto al quale rivolgere le domande che gli studenti si pongono in ordine ai mestieri maggiormente aderenti alle loro aspirazioni, nonché a quelli che suscitano maggiore curiosità o interesse.
I liceali, gli alunni di istituti tecnici e professionali, nonché, gli studenti universitari potranno così contare su di noi – BetaFormazione – e, con la stessa cura e attenzione che da oltre cinque lustri dedichiamo ai professionisti, sapremo prenderli per mano e guidarli verso il mondo del lavoro, consigliando loro il percorso professionalizzante più adatto ed efficace, per l’auspicata realizzazione professionale e personale.
Siamo orgogliosi di essere ancora più vicini al mondo della Scuola e dell’Università e di consolidare il nostro impegno a fare da “ponte” verso il mondo del lavoro.

Ecco un riepilogo degli episodi sinora pubblicati:

*** STAGIONE 2022 ***

Puntata 1 – # FORMAZIONE PROFESSIONALE – Dott.ssa Stefania Valtancoli – 17 Settembre 2022

Puntata 2 – # AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO – Dott. Antonio Tribuzio – 01 Ottobre 2022

Puntata 3 – # GIURISTA D’IMPRESA – Dott.ssa Irene Procopio – 08 Ottobre 2022

 

*** STAGIONE 2021 ***

Supporto alla formazione professionale: partnership tra BetaFormazione e Lei non sa chi sono io Podcast

1 – # FORMAZIONE PROFESSIONALE

L’ITER SEMPLIFICATO DI CONNESSIONE DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

A cura di Ing. Mastrandrea Angela.

Con questo articolo vogliamo approfondire una tematica spesso ostica: l’iter di allaccio degli impianti fotovoltaici.

In particolare oggi ci occupiamo di una importante semplificazione che interessa gli impianti che soddisfano determinati requisiti, il cosiddetto ITER SPEMPLIFICATO

L’iter semplificato per la connessione di impianti fotovoltaici è in vigore dal 22 novembre 2015.

La procedura semplificata non vale per tutti gli impianti di nuova installazione, ma può essere applicata solo in alcuni casi.

ECCO I REQUISITI CHE DEVE POSSEDERE L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO

  • Deve venir installato presso utenti finali che già dispongono un’utenza elettrica attiva in bassa tensione.
  • L’impianto fotovoltaico da realizzare deve avere una taglia con potenza inferiore o uguale alla potenza già disponibile in prelievo per l’utenza esistente.
  • L’impianto fotovoltaico che si desidera installare, inoltre, non deve avere una taglia che in potenza nominale risulti superiore ai 20 kWp;
  • Contestualmente alla richiesta di installazione, per l’impianto in questione deve venir fatta anche domanda al GSE per l’allacciamento in rete con il regime del cosiddetto “Scambio Sul Posto”;
  • L’impianto andrà tassativamente installato sulla copertura dell’edificio che andrà a servire, secondo le modalità specifiche di cui all’articolo 7-bis, comma 5, del decreto legislativo n. 28 del 2011. Ovvero, utilizzando pannelli che siano collocati in aderenza al tetto o addirittura integrati allo stesso.
  • Sullo stesso punto di prelievo e connessi alla medesima utenza elettrica non dovrà esserci nessun altro impianto di produzione di energia elettrica.
  • L’area su cui sorge l’abitazione non deve essere soggetta a vincolo di nessuna natura.

on line, basata sostanzialmente sulla compilazione del cosiddetto Modello Unico, reperibile sul sito del gestore di rete. Questo a sua volta è costituito da due parti. La PARTE I riporta tutti dati che vanno forniti al gestore prima di dare inizio ai lavori e quindi va compilata immediatamente nel momento in cui si decide di installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione. La PARTE II, invece, va compilata ed inviata al termine dei lavori e serve a completare la procedura già avviata con la PARTE I. Entrambe le parti del Modello Unico vanno compilate e sottoscritte a cura del soggetto richiedente e poi trasmesse on line al gestore di rete competente.

Alla prima parte del modulo, contenente per lo più i dati anagrafici del compilatore, nonché notizie circa l’immobile su cui andrà installato l’impianto, è necessario allegare copia del documento di identità del richiedente ed uno Schema elettrico unifilare dell’impianto, che sia redatto e firmato a cura di un progettista o tecnico abilitato. Inviando questa prima parte del modulo non è necessario comunque effettuare alcun versamento.

Entro 20 giorni lavorativi dall’invio della PARTE I del Modello Unico, infatti, il gestore è tenuto ad effettuare tutte le verifiche del caso, controllando anche il tipo di lavori di connessione che effettivamente sarà necessario effettuare per la connessione e messa in esercizio dell’impianto in oggetto. Se non sussistono criticità sulla linea elettrica indicata, l’iter semplificato viene effettivamente avviato senza problemi. Ma fate attenzione perché, anche in questi frangenti, è possibile che E-Distribuzione (o chi per esso) richieda l’esecuzione di lavori di rete in modo da poter effettivamente allacciare l’impianto.

Qualora si rendano necessari lavori di rete, il gestore entro i 20 giorni suddetti ne darà comunicazione al “soggetto richiedente”, che dal canto suo dovrà confermare l’accettazione del preventivo fornitogli dal gestore, pagando subito il 30% dei costi previsti per dar seguito al tutto.

L’utente, con questa prima parte della procedura, viene di fatto sollevato dalle altre formalità e comunicazioni, che un tempo erano necessarie e può a tutti gli effetti dare avvio all’installazione del proprio impianto (compresa quella al Comune).

A questo punto, con l’iter semplificato,la palla passa al gestore di rete che, tramite PEC, deve:

  • provvedere ad inviare copia della PARTE I del Modello Unico al Comune;
  • inviare copia del Modello Unico al GSE;
  • caricare i dati dell’impianto sul portale Gaudì di Terna;
  • addebitare al soggetto richiedente gli oneri per la connessione. Normalmente si tratta di un centinaio d’euro più IVA e l’addebito avviene in automatico, poiché sul Modello Unico il richiedente è tenuto ad indica il suo IBAN, preautorizzando il gestore al prelievo della quota necessaria alla connessione. In ogni caso, è possibile conoscere a priori l’ammontare preciso di tale quota, che viene chiaramente indicata nel sito web del gestore di rete;
  • inviare copia di tutte le ricevute delle suddette trasmissioni al richiedente;
  • ed infine, qualora ne ricorrano le condizioni, sempre tramite PEC deve inviare i dati dell’impianto anche alla Regione.

Fatte le suddette comunicazioni il gestore di rete deve mettere a disposizione del richiedente il “Regolamento di esercizio”. Si tratta di un documento che in gran parte viene fornito già precompilato e che il richiedente deve sottoscrivere dopo averlo completato nei campi e negli allegati richiesti.

In genere le informazioni necessarie sono inerenti le caratteristiche dell’impianto fotovoltaico come effettivamente realizzato.
Gli allegati, invece, normalmente, sono:

  • la dichiarazione di conformità dell’impianto fotovoltaico rilasciata dall’installatore (ai sensi del M. 22/01/08, n. 37);
  • la dichiarazione di conformità di tutti i vari componenti installati (inverter, sistemi di protezione di interfaccia…) rilasciata dagli enti accreditati ed attestanti la conformità dei dispositivi alla norma CEI 0-21;
  • il test report, o rapporto di prova sul campo, inerente gli inverter installati o le protezioni esterne di rete (i cosiddetti SPI, ovvero sistemi di protezione di interfaccia);
  • lo schema elettrico unifilare dell’impianto così come effettivamente realizzato.

Una volta che sono stati portati a termine tutti i lavori necessari alla realizzazione ed installazione dell’impianto, il soggetto richiedente dovrà trasmette al gestore di rete la PARTE II del Modello Unico e il regolamento di esercizio sottoscritto. In questo modo l’utente dichiara di aver preso visione e di accettare le clausole presenti nel contratto per l’erogazione del servizio di scambio sul posto, fornito dal GSE e inoltrato al richiedente tramite il gestore di rete.

Il gestore di rete controllati i documenti, se non riscontra la presenza di errori o anomalie, nel giro di 10 giorni al massimo procede all’attivazione dell’impianto di produzione e lo fa recandosi, previo appuntamento,sul luogo in cui è stato realizzato l’impianto. In tale frangente, i tecnici installano il contatore di produzione e riprogrammano quello già esistente di scambio, in modo tale che contabilizzi il flusso di energia in prelievo ed anche quello in immissione. A questo punto tutto è pronto e l’impianto fotovoltaico viene messo in funzione.
Subito dopo è ancora il gestore di rete che deve provvedere:

  • ad inviare copia della PARTE II del Modello Unico al Comune, sempre tramite PEC;
  • inviare copia anche al GSE, in modo da perfezionare la richiesta del servizio di scambio sul posto;
  • comunicare tramite il portale Gaudì l’avvenuta entrata in esercizio dell’impianto, validandone i dati definitivi;
  • inviare copia di tutte le suddette ricevute di trasmissione al soggetto richiedente, che è tenuto a conservarle.

 

IL PREPOSTO: LE NOVITA’ NORMATIVE

A cura di Ing. Mastrandrea Angela.

La Legge n. 215/2021 ha introdotto una serie di novità che, tra le altre cose, modificano la figura del preposto.

Il preposto rappresenta quella figura aziendale incaricata di sovraintendere alla attività lavorativa, garantire l’attuazione delle direttive impartite dal datore di lavoro o dal dirigente, controllare ed esercitare poteri di iniziativa conformi alla salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori.

In sostanza, si tratta di una figura che contribuisce alla concreta e corretta attuazione delle regole di salute e sicurezza sul lavoro da parte dei lavoratori che sovraintende.

La Legge n. 215 del 2021 e modifiche al D.Lgs. n. 81/2008 ha introdotto una serie di novità.

La prima novità introdotta dalla Legge n. 215/2021 riguarda l’obbligo di identificazione del preposto. Non viene specificata la modalità con cui deve essere fatta l’individuazione, ma la norma impone che debba essere provata (nelle forme scelte dal datore di lavoro).

Al fine di tutelare la figura del preposto nell’esercizio delle proprie mansioni, la legge prevede che lo stesso non possa subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività.

Rispetto alla normativa precedente, inoltre, viene meglio spiegato l’ “obbligo di intervento” da parte del preposto, al fine di interrompere un comportamento assunto da un altro dipendente e ritenuto inadatto, e di informazione ai superiori diretti.

La stessa previsione viene estesa dalla nuova normativa ai macchinari: il preposto dovrà interrompere temporaneamente, se necessario, il funzionamento di un macchinario che segnali delle disfunzioni.

La formazione per i preposti diventa biennale e della durata di 8 ore.

Si attendono maggiori dettagli attraverso un nuovo accordo unico.

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Il corso ha l’obiettivo di rendere facilmente comprensibile il programma di modellazione e di rendering 3D Studio Max. Tale corso fornisce le nozioni base sull’utilizzo di questo programma e l’utilizzo dei comandi presenti. Inoltre, permette anche l’esecuzione di esercitazioni più complesse, grazie alle conoscenze di base di questo programma.

Si rivolge a Ingegneri, Architetti, Geometri e chiunque voglia imparare l’utilizzo corretto di questo programma.

Guarda ora il video di presentazione: