In vigore il nuovo Regolamento degli appalti sui beni culturali

Dall’11 novembre sono attive norme che cambiano il modo di operare e di agire delle imprese e dei professionisti del settore.

E’ da pochi giorni entrato in vigore il Regolamento per gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Un testo importante, soprattutto per gli architetti, i restauratori di beni culturali e le imprese che si muovono in questo settore, dal momento che tali lavori riguardano lo scavo archeologico, il monitoraggio, manutenzione e restauro di beni culturali immobili e mobili, superfici decorate di beni architettonici e materiali storicizzati di beni immobili di interesse storico, artistico o archeologico.

Cosa cambia con questo nuovo provvedimento? Intanto, cambiano i requisiti di idoneità tecnica che le imprese devono avere per partecipare alle gare su immobili tutelati: l’impresa deve avere eseguito lavori sui beni culturali per almeno il 70% dell’importo (e non più al 90% come prescriveva il precedente decreto) della classifica per cui viene richiesta l’iscrizione.

Inoltre, è possibile eseguire lavori di questo tipo con affidamento diretto se il ritardo è pregiudizievole alla pubblica incolumità o alla tutela del bene, per rimuovere lo stato di pregiudizio e pericolo e fino all’importo di 300 mila euro. Il provvedimento poi prevede uno specifico regime di premialità per le offerte presentate da quelle imprese che si servono nella progettazione e nell’esecuzione dei lavori di personale qualificato, in possesso di titoli rilasciati da scuole specialistiche nei settori di valorizzazione del patrimonio culturale.
E ancora, con questo nuovo decreto, è data la possibilità al responsabile unico del procedimento, nella fase di progettazione di fattibilità, di stabilire il successivo livello progettuale da porre a base di gara e di valutare l’ipotesi di ridurre i livelli di definizione progettuale ed i relativi contenuti dei vari livelli progettuali, salvaguardandone la qualità.

Il regolamento richiede una serie di requisiti di ordine speciale per la qualificazione necessaria all’esecuzione dei lavori, idoneità tecnica, idoneità organizzativa e adeguata capacità economica e finanziaria. Per la direzione dei lavori e il supporto tecnico, i professionisti individuati sono gli architetti e per alcune categorie di appalti i restauratori di beni culturali o anche un altro professionista che abbia un’esperienza almeno quinquennale nel settore o competenze coerenti con il tipo di intervento. Infine, in caso di cessione di impresa sarà possibile trasferire i requisiti tecnici dall’impresa cedente all’impresa cessionaria.